13/05/06

Risposta emotiva per l’incoscienza di un giovane scrittore.


Caro Francesco, solo oggi, e dopo lunghi mesi di svariati impegni, cercherò di rispondere alle Tue domande.
Mi chiedi cosa significa essere un vero scrittore?
Ancora oggi, nonostante i miei settantacinque anni questa parola mi è ignota.
Mi chiedi di valorizzare i tuoi pensieri, non so se è la cosa giusta!
Le tue parole colmano di sentimenti il silenzio di un foglio bianco...
E' difficile impreziosire dei fogli bianchi con la sicurezza che esprimi; io non ne sarei capace.
Posso solo persuaderti molestando il tuo capriccio, perché è solo questo!
Scrittore, forse, è una parola ambigua sconfinata in un animo nobile di gentilezze e d’emozioni distanti dalla tua realtà. Non sprecare la tua vita! Le parole hanno una musicalità incosciente, e nutrendoti in loro riusciresti, con tutto il tuo ingegno, a vivere solo una falsa esistenza.
Non scrivere mai “AMO LA VITA” se non sei veramente convinto, perché riusciresti a sporcare d’infamia una parte di te… Riusciresti a scrivere mille volte “AMO LA VITA” solo per rendere matura la Tua convinzione? Riusciresti a descrivere l’eterna passionalità di un uomo dinnanzi ad un tramonto? Dinnanzi al mare? Ne saresti capace?
Scrivere per me significa sfidare il lato più sensibile dell’esistenzialità! Talvolta per sentirsi più umili! Talvolta per sentirsi appagati! ...come se si sfiorassero con gran passione dei seni bollenti, protetti da lenzuola gelide, privandosi così dell’istinto e della propria razionalità...
Soffro la solitudine solo per il piacere di abbagliarla, non c’è altro modo; lei è una gran consigliera, una donna cui donare il proprio affetto. Vuoi diventare come me?
Vuoi e puoi vivere in vita un sogno talmente disinteressato, da annullare gli anni restanti?
Provaci! Che la tua destinazione sia coerente o no, dimmi potrai essere un vero scrittore!
Saprai affrontare gli abissi del silenzio, tale da mostrarti indifferente alle espressioni congenite della vita?
Dammi solo giudizi, perché io conosco le mie realtà, appoggiate tra un’ondeggiante immaginazione che la vita pur reale che sia si nasconde dinnanzi a me. Veramente ami scrivere, Francesco?
Dai un solo giudizio alla sconfinatezza delle emozioni! Da voce al vento...! Dagli occhi, naso e orecchie; mostra di quanto silenzio può arricchirsi la tua mente!
Non ci sono destinazioni concrete senza la scioglievolezza di un libero arbitrio, di un’invisibile decisione d’essere qualcosa, o qualcuno se ti credi tale!
Sappi amare la vita nelle sue molestie, ti darà un senso; perché tu vivi!
In un randagio collimarti in una nebbia, saggia solo la delusione di non saperti nascondere, non sei un numero, ma solo una persona dorata di semplicità, accolta in ali furibonde perché ne vivi il vero possesso di tanto in tanto. Ama solo per il piacere dell’eternità di un uomo che sa cosa vuole realmente dalla vita!
Sì labile e sfiora così la leggiadria del tuo entusiasmo per creare cose nuove e vissute, perché di tali nozioni, il mondo comunemente n’assapora le privazioni.
Da sempre un nome a te stesso, un nuovo ogni giorno! Ammirati allo specchio e credi con certezza che se un'altra anima s’intrufolasse nella tua sapresti respingerla?
Crea, illuditi, mostra ingegno, perché in questi tempi la vita non ha più moralità, e con l’eccesso di vanità si può creare tutto, tranne chi si è realmente.
Da volti, voci, sentimenti alla tua creatività, e se ne sarà da meno non picchiarla perché avvolte il perdono è la migliore delle scorciatoie, che se non inibita dal silenzio può realizzare tutto, se solo credi nell'assoluzione di te stesso dinnanzi allo sconcio della realtà. Vivi, e tutto ciò sarà vissuto per te come un’irregolarità di sensazioni sterili, dinnanzi a ciò che ami.
Se realmente saprai abbandonare te stesso, sappi, l’ignoto, nell’irrealtà si renderà visibile nei suoi aspetti!
Dalle una maschera è si farà vivo! Bacia l’arte, meglio le parole, perché di tale innocuità si riempirà il tuo animo tanto da non poterlo mai più escludere, perché t’appartiene; solo questo! La tua parte d’innocenza non sarà sazia fino a quando l’innato sapersi vivi non si priverà di tutta l’irregolarità della vita, quando le vere muse, nascoste dall’imbarazzo, si nascondono con spasimi da adolescente, prive delle sue beltà.
Ama ciò che sei, ho ciò che vuoi essere!
Non nasconderti al mondo, ma mostrati sensibile e indifferente come non vorresti essere!
Tutto Si mostra irreale e illogico dinnanzi al porpore delle labbra, che nascoste, languono insoddisfatte nel nascondiglio più remoto dell’anima. Amati e tu sarai amato! Il futuro è incerto!
Chi lo sa, potresti essere un nomade o un eccentrico abuso anche per la tua sola presenza.
Mi chiederesti ancora il perché della sofferenza, quando nel silenzio inadeguato di un perdono, si vive un chiasso concreto come le parole! Pensa solo a te stesso, nascosto in un angolo buio per un’intera settimana, mentre ti nascondi da te stesso, ed esprimi nel silenzio chi vorresti essere!
Non ci sono più paragoni; e riusciresti, dalla concretezza di un foglio bianco, a nascondere chi sei realmente! Dammi un tuo volto solidale, perché ti parlerò di tutto ciò che ti appartiene, forse, tra un anno farò una pausa, ma se capirai chi nella realtà aspiri ad essere, sarà un evento.
Non per me! Io ne sono indifferente, ma per te indiscusso e illuso di prestazioni e decaloghi di una sapienza orripilanti. Alza un foglio di carta e saprai che al di fuori non c’è silenzio, ma un ventre di donna, che intenso nelle sue passioni sa anche nascondere ciò che ama!
Perché continui con la tua ostinazione? Ti ho mostrato la mia follia!
Alla mia età tutto è semplice; persino la morte ora m’incoraggia nelle mie pazzie!
Comprendo solo quello che è stato il passato; ma il futuro è un’anima ignobile, avara nel comprendere che la mia vita non sarà stata vuota!
Questo è uno scrittore! Sono un’anima persa in una furfante coscienza, che crede ancora in qualcosa; in un’avarizia di dettagli che non servono più a niente! Vivo nell’illusione di una vita che non ha ancora conquistato una lodevole motivazione, e non la avrà mai. Dammi un foglio e lo riempirò di sapere; di un sapere illuso, meglio, di un rancore presentato dall’indifferenza di un attimo nascosto, ora lo comprendo, perché l’ascolto! Perdonami, per me tutta la vita è un eterno sfogo che ha bisogno solo di un sogno immortale, e di una persona profondamente morbosa, assente della propria essenzialità che ti ascolta, e che non appoggi false giustificazioni a delle scelte per cui si è pronti a morire.
Oggi non ho rammarichi, ma solo indugi d’alabastro su cui poggiare e distruggere la mia esistenza.
Oggi piango lacrime di solitudine! Perché ridere di una vita, vissuta per caso; tramandatami da qualcun altro!
L’inaspettato ha remore solo per me, per la mia pazzia. Tutto non ha più parole, ma solo stratagemmi per impossessarsi di me con delle innate esigenze da mostrare, appetibili nei suoi attimi di distrazione; ne ho bisogno come una donna, raggiunta la piena maturità, partorisce in se l’essenza esteriore di un motivo essenziale per l’esistenza. Forse tutto questo forse non ha significato, ma vivere una vita insignificante non perdona, per quanto ci si illuda! Francesco, penso questo; voglio che sia tu a scegliere per te, io non ho coscienza, aspiro al perdono; un perdono pieno d’attimi da fanciullo che crede in ogni sua realtà.
Ora devo abbandonarti, di tutta la mia ignoranza sappi solo che ne ho piena concretezza, perché il perdono non ha veri significati, se non nascosta dall’apparenza di un’esistenza maledetta e malandata allo stesso tempo. Chiudo affermando che le parole hanno un reale significato solo per se stessi, e se altri la comprenderanno, capirai che hai realmente raggiunto quello che ti aspettavi. Arrivederci, sognatore di parole; ho voluto solo mostrarti quanto di più irreale può concepire una mente in piena attività emotiva.
Deludimi sopra ogni cosa, ma se il tuo animo è così leale e sincero, illuminami di sensazioni così intriganti che d’ora in poi, anche un vecchio come me è restio a provare.
Dammi un confuso motivo ed io ti crederò, immortale, nelle mie manchevolezze di bambino che ha sempre creduto nella necessità d’espressione, svanita in una turbolenta esigenza, in cui le parole, non solo mostravano, ma vegliano in un senno vagabondo che è l’irrealtà dell’incoscienza stessa di fronte alla vita, i cui pensieri, predominano nell’assenza di un se stesso anonimo solo per gli estranei.
Ora chiudo; non so più cosa dire! Ho vissuto, per un attimo nell’esigenza di sentirmi importante, egoisticamente, solo per me stesso.
Addio Francesco! Ti saluta un uomo che ha visto, nelle parole, un gran sogno chiamato “scrittore!”.

* R.I. *



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nice colors. Keep up the good work. thnx!
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Anonimo ha detto...

Great site lots of usefull infomation here.
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