06/11/06

Labbra in fiore

Se fossi costretto a parlare della mia vita,
spettegolerei volentieri delle tue labbra, amore mio!
…ricordo solo questo di me!

- R.I. -


“Talvolta, di notte, ho l’abitudine di nascondermi e desiderare ancora le tue labbra.
Il vento, anch’esso appassionato, odioso infiltrato dei nostri sospiri, mi rimprovera.
Ti ho amato; i miei silenzi ti hanno amato, ed io ho saputo sfiorare le tue labbra senza ascoltare le tue parole…”

Queste, le mie ultime immagini d’inchiostro, scritte sul mio diario. Sono vecchio ormai, e l’unico peccato che riesco a concedermi, sono le parole dei ricordi.
Ogni istante si spoglia, si nasconde, assorbendo le mie lacrime: ho ancora desiderio di te!
Vorrei barattare le mie parole con il tuo ritorno, ma il baratro ci separa.
Venderei la mia anima, ogni mio istante perso con te, per sentir ancora il tuo nome…
Ah, le tue labbra... La tua voce… Il mio nome sussurrato in simbiosi con la tua anima!
Vorrei morire anch’io per raggiungerti, per dirti che mi manchi…amore mio.
Sai, sono anni che lotto contro il mio diario; non ho saputo più scrivere niente di nuovo…ma la musica delle parole, quell’inconfondibile melodia che accompagnava il tuo respiro, mi manca. Ho ancora tanto da regalare, e nei miei desideri, ancora le mie labbra che incontrano le tue; in silenzio, sapendosi amorevoli tra le trasparenze della nebbia…sempre in fin di vita.
Nella più intima ingenuità adolescenziale, le labbra partorivano parole, e crescendo, le parole, mostravano anche la lingua è, il mistero di se stessi; l’incoscienza del mio amore smarrito.


Lei:

Non spegnere l’amore che vive nonostante noi…
Non lasciarti morire per nessuna ragione, non devi! Dolcissimo amore sussurrato e doloroso, sono con te nel cuore, profondamente, inesorabilmente sono e vivo di te, del nostro amore infinito.
Freddo, ho tanto freddo amore… cerco d’abbracciarti e non ci riesco! Le mie braccia non hanno la forza di stringere il tuo petto contro il mio… non più.
Tristezza spegne il mio sorriso, le labbra, vorrei sentire le tue, ancora una volta… almeno una volta Dio!
Non sono più nulla… solo un ricordo fra le pagine del tuo diario… perché amore? Perché io?
Non si può morire a vent’anni, non si può morire prima d’iniziare a vivere no…non si può…
Tieni la mia mano, tienimi ancora con te… legami ai tuoi abbracci e alle tue labbra dolci d'amore… non lasciarmi sola nel nero di un fossato che mi custodisce… ti supplico, rimani per sempre nel pensiero di noi, io, sogno evanescente solo così vivrò.


Raffaele Innamorato & Manuela Verbasi

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie Raf, la parte che ahi scritto tu è la migliore, grazie d'aver scritto con me. Ti abbraccio, Manuela

Anonimo ha detto...

Bellissimo racconto di grande sensibilità. Bravi ad entrambi. Hai un pregio Raf. Quello di avere sempre delle idee vincenti e di riuscire a coinvolgere gli altri, tirando fuori potenzialità che spesso non sapevano neanche di avere.
Almeno per me è stato così. Bravo.

Anonimo ha detto...

Beh, l'anonimo di prima ero io.

 
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