Vienna; 1867.
Con il solo ricordo del tuo volto, sono tornato a me.
Dormivo, vaneggiavo tra le sporcizie della memoria, e nel sognare quello che volevo essere.
Mi sono nascosto mostrando sempre il mio volto, ma le mie emozioni: proprio quelle ho nascosto!
Ero vittima e carnefice di me stesso.
Ho amato un amore corrisposto, ma sono un vigliacco: ti ho evitato!
Nel mio mondo c’è solitudine, ed è vacuo il libero arbitrio dell’ilarità, quando si ha poca gioia nell’esistere. Ci sono, ma non so per cosa!
Vivo, ma non ho memoria del mio vissuto!
Osservo tutto ciò che mi sta intorno, ma non riesco ad abituarmene!
Ascolto ogni voce, ma la mia è sempre quella meno importante!
Cerco nel vento una spinta, ma tutto si muove; tranne me!
Scrivo, ed ogni volta sfioro il tuo volto, solare, consenziente, mio!
Questa lettera è la morte di un amore corrisposto, che è in cerca d’opportunità.
Addio anima incosciente!
* R.I. *
1 commento:
Che dire? Davvero bella. E' il rimpianto di non avere avuto il coraggio di osare a fare da protagonista. E' quel sottile dolore per come poteva andare e non è andata, ad emergere tra le righe. Una sottile malinconia ben confezionata. Complimenti.
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